SOMMINISTRAZIONE DELLA TERAPIA ENDOVENOSA (FLEBO) E GESTIONE DEL CATETERE VENOSO PERIFERICO: COSA FA L’INFERMIERE
Il posizionamento di un catetere venoso periferico e l’allestimento di un set per infusione sono procedure strettamente connesse tra di loro che consentono la somministrazione di liquidi e farmaci, direttamente nel circolo sanguigno.
I cateteri periferici si possono classificare in relazione al tempo di permanenza:
- a breve termine (per esempio Abbocath o Angioset) con tempo di permanenza di 3 o 4 giorni
- a medio termine (per esempio Mid Line) con tempo di permanenza di 4 settimane
Nei casi in cui il patrimonio venoso della persona sia limitato e non ci siano segni obbiettivi di infezioni locali e sistemiche o complicanze trombotiche si possono lasciare in sede più a lungo: sarà compito dell’infermiere tenere sotto controllo il paziente e il sito di inserzione.
L’infermiere prima di procedere con l’inserimento del catetere deve valutare:
- la prescrizione medica della terapia endovenosa, la tipologia, lo stato, il volume della soluzione da infondere e la velocità di infusione
- la condizione clinica e le caratteristiche delle vene della persona
- il livello di comprensione e collaborazione del paziente
- il tipo e la misura ottimali del catetere venoso
- nella scelta della vena l’infermiere eviterà parti dolenti, vene di un braccio edematoso, ipofunzionante, vene sclerosate
- cercherà dove possibile di evitare il braccio dominate o vene in prossimità di articolazioni mobili per ridurre il disagio della persona e il rischio di fuoriuscita del catetere
L’infermiere inoltre aiuta il paziente a raggiungere il massimo livello di autonomia possibile, pianificando e attuando interventi educativi.
Si occupa della medicazione del sito e del mantenimento della pervietà del catetere venoso.
Inoltre verificherà periodicamente la sede di accesso vascolare per rilevare precocemente i segni e sintomi delle complicanze più frequenti legate alla procedura quali:
- eritema, arrossamento, dolore e calore nella sede di inserimento
- bruciore per tutta la lunghezza della vena
- edema che può coinvolgere tutto l’arto
- vena indurita
- cordone venoso palpabile
- velocità di infusione rallentata
- sclerosi vascolare
- pallore nel sito di inserimento